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— FRANCESCO GAETA inalbera, con questo numero, il suo stendardo fra i nostri; e promette dì non lasciarci presto e di combattere con noi le comuni battaglie. Noi abbiamo trovato nel dono del suo scritto e nella sua promessa collaborazione, uno dei migliori frutti della nostra opera: quello di trovarci compni di via che abbiano il nostro passo, e il nostro petto, e quello di radunare le libere forze della filosofia, non ufficiale. Le idee di F. Gaeta non sono le nostre; ma con lui abbiamo in comune le tendenze e il metodo: il che assai più ci affratella che la comunione in una formula. Siamo filosofi non di fabbrica governativa, nè annidati nelle cattedre; filosofi per natura, non per stipendio, che esprimiamo la nostra emozione di fronte all'universo e a noi stessi, con una teoria, come altri con un verso o con un colpo di spada. Quanto più è raro trovare un ospite degno del Leonardo, tanto maggiore è la gioia di averlo trovato.
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